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lunedì 20 luglio 2009

Chiediamo le dimissioni di Nicola Mancino


(ANSA) - ROMA, 19 LUG - 'Nicola Mancino, attuale vicepresidente del Csm, e' stato il ministro dell'Interno che il procuratore Borsellino aveva incontrato poche ore prima della strage, ma non ricorda che cosa si siano detti in quel colloquio, dal quale il magistrato pare usci' sconvolto'. E' quanto Salvatore Borsellino, fratello del giudice trucidato dalla mafia e Luigi de Magistris, europarlamentare IdV, hanno evidenziato ieri, durante le manifestazioni di commemorazione della strage di via D'Amelio, che si stanno svolgendo a Palermo alla presenza di numerosi cittadini, strage in cui furono uccisi Paolo Borsellino e cinque poliziotti della scorta. ).

'In particolare - ha affermanto de Magistris - mi chiedo come sia possibile che Nicola Mancino appare lucido quando presiede la sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura, che ha scritto alcune tra le pagine piu' buie della storia del Csm, e che ha fermato me ed i magistrati della Procura di Salerno che stavano ricostruendo la nuova P2, in cui comparivano nomi e contesti emersi anche nelle inchieste sulle stragi, mentre perde la memoria quando deve riferire sul contenuto di un incontro cosi' importante avvenuto poco dopo la strage di Capaci e poche ore prima di quella di via D'Amelio'.
Mancino, secondo Borsellino e de Magistris, 'ha il dovere morale e giuridico, in virtu' delle cariche ricoperte, di rispondere a questa domanda che gli viene rivolta da migliaia di italiani che pretendono verita' e giustizia sulle stragi'.

Rosario

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