Per tenere sotto controllo i prezzi alla pompa (ma anche quello delle merci in generale), le associazioni dei consumatori avanzano quattro proposte. Fermo restando il problema delle accise (le tasse), rafforzare i poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi; imporre un’etichetta che riporti i prezzi della catena, dal produttore fino al gestore; sanzioni contro gli speculatori; far crescere la competizione, rendendo facile l’apertura di distributori negli ipermercati e altrove
Abbiamo la benzina più cara d'Europa: perchè non firmiamo una petizione per la liberalizzazione della benzina nei grossi centri commerciali?
Solo così il prezzo del costo della benzina scenderebbe di 25,00 e 30,00 centesimi di euro al litro senza toccare allo stato le famose accise che ancora gravano inspiegabilmente sul prezzo dei combustibili!
Infatti non tutti sanno il costo della benzina ancora oggi è gravato delle seguenti accise:
Dal 1935
Tassa per finanziare la guerra di conquista dell'Abissinia.
Dal 1956
Accisa per compensare la crisi economica derivante dalla chiusura del canale di Suez.
Dal 1963
Accisa per il disastro del Vajont
Dal 1966
Accisa per l'alluvione di Firenze
Dal 1968
Accisa per il terremoto del Belice
Dal 1976
Accisa per il teremoto del Friuli
Dal 1980
Accisa terremoto dell'Irpinia
Dal 1983
Accisa per finanziare la missione militari in Libano.
Dal 1996
Accisa per finanziare la missione militari in Bosnia (1996).
Dal 2004
Accisa per rinnovo del contratto degli autisti di tram e autobus.
Nessuna di queste accise è stata tolta, sono tutte attive, e grava su ogni litro di combustibile per circa 30 cent.
In sostanza senza accise (ma con l'IVA) un litro di benzia potrebbe costare alla pompa circa 0,98 € e non 1,27 (prezzo odierno).
Rosario
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